L’ARGINALE – Raduno con bici d’epoca

ECCO QUANTO MANCA ALLA MANIFESTAZIONE…

A.S.D. G.C. Ceregnano in Bici
Ciclo storica lungo gli argini del Polesine
a Ceregnano (Rovigo)
domenica 27 settembre 2020
Escursione turistica non competitiva su strade bianche e asfaltate con bici d’epoca

  MANIFESTAZIONE ANNULLATA

 

PROGRAMMA

07:30–08:30 Ritiro pettorali e pacchi gara – Palazzo comunale di Ceregnano
08:45                 Saluti autorità e briefing tecnico
09:00                 Partenza percorso classico L’Arginale – piazza Marconi
10:00                 Partenza percorso corto L’Arginale– piazza Marconi
13:00                 Apertura pranzo
15:30                 Premiazioni e chiusura

ISCRIZIONE ARGINALCLASSICO

L’iscrizione comprende l’ammissione alla ciclo storica, il pacco gara, i ristori, il pranzo.
Termine ultimo per l’iscrizione 31 agosto 2020. Si precisa che non è garantito il pacco gara a chi si iscrive il giorno della manifestazione.
Tariffe
1° gennaio – 30 giugno — 10,00 euro
1° luglio – 31 agosto — 15,00 euro
dal 1° settembre — 20,00 euro
Per coloro che non hanno alcuna tessera sportiva ciclistica e sono privi di copertura assicurativa è obbligatorio versare prima del ritiro pettorale la somma di euro 5,00 per l’assicurazione giornaliera.

ISCRIZIONE ARGINALCORTO

L’iscrizione comprende l’ammissione alla ciclo storica, il pacco gara (fino a esaurimento), il ristoro, il pranzo finale.

tariffa euro 10,00

PERCORSI

I percorsi sono due: ARGINALCLASSICO e ARGINALCORTO.


La partenza e l’arrivo ufficiale per tutti i percorsi sono previsti in piazza Marconi a Ceregnano (Rovigo)
Percorso ARGINALCLASSICO:
Percorso pianeggiante di 64 km misto (asfalto 80% sterrato 20%) a velocità controllata.

Sono previsti due ristori, presso Punto Tre Arredamenti, Villa Badoera a Fratta Polesine.
E’ obbligatorio il certificato medico.

Per coloro che non hanno alcuna tessera sportiva ciclistica e sono privi di copertura assicurativaè obbligatorio versare prima del ritiro pettorale la somm di euro 5.00 per l’assicurazione giornaliera.


Percorso ARGINALCORTO:
Percorso pianeggiante di 24 km misto ( asfalto 80% sterrato 20%) con andatura a velocità controllata, aperto a tutti i tipi di bicicletta, da strada o mtb.

E’ prevista la visita all’azienda agricola “Galassa” con degustazione prodotti tipici e la visita al museo della Boje a Pezzoli di Ceregnano.

REGOLAMENTO

L’ Arginale è una rievocazione del ciclismo d’epoca e non una gara.
Sono considerate bici d’epoca tutte le biciclette costruite entro il 1987 e con le seguenti caratteristiche:
per i modelli da corsa su strada: telaio di acciaio o alluminio non saldato, guaine dei cavi dei freni esterne al nastro del manubrio, leve del cambio poste sul tubo obliquo, pedali con o senza puntapiedi e cinghietti, ma privi di sgancio automatico, per i modelli da corsa.
Per i modelli moutan bike: telaio acciaio o alluminio non saldato, forcella fissa e freni a bilanciere.
Sono ammesse anche bici d’epoca con freni a “bacchetta”, militari e quelle adibite un tempo alla consegna o alla vendita di merce, come quelle del postino, del pittore o del fornaio.
E’ vivamente consigliato un abbigliamento in tema con la manifestazione.

NORME GENERALI

Sicurezza e responsabilità:
L’Arginale è aperta a tutti coloro che hanno compiuto 15 anni.
Sarà obbligatorio per tutti i partecipanti al PERCORSO CLASSICO (64 KM) consegnare copia del CERTIFICATO MEDICO NON AGONISTICO al momento del ritiro del pettorale.
Tale certificato dovrà essere valido alla data dell’evento, pertanto la sua emissione deve essere successiva al 28 settembre 2019.
Chiunque non consegni copia di tale certificato sarà automaticamente considerato iscritto al PERCORSO CORTO (24 km), per il quale non è richiesto il certificato medico.
È obbligatorio, per i minori, l’uso del casco a norma e l’accompagnamento di un adulto su tutto il percorso.
L’Arginale consiglia per tutti l’uso del casco protettivo omologato.
Per motivi di sicurezza ed evitare inutili incidenti nella partecipazione in gruppo si consiglia di tenere la distanza dal cicloturista che precede.

Tutti i partecipanti sono tenuti a rispettare l’ambiente e a non gettare rifiuti lungo il percorso.
Gli organizzatori non sono responsabili di eventuali infortuni e danni a terzi.
Gli organizzatori non sono responsabili di eventuali danni o furti subiti.
L’evento si terrà con qualsiasi condizione atmosferica.
Assistenza tecnica e medica
Saranno presenti ambulanza e medico.
I numeri di telefono di pronta emergenza e altri numeri utili sono riportati nel carnet consegnato all’atto dell’iscrizione.
Vista la presenza di strade sterrate si consiglia l’utilizzo di copertoncini con camera d’aria ed è vivamente consigliato portare con sé un kit per le riparazioni delle forature.
Ricordiamo che tutta la manifestazione si svolge su strade aperte al traffico e devono quindi essere rispettate le regole del Codice della Strada.

NOTE

I percorsi saranno ben segnalati con frecce direzionali.
L’organizzazione si riserva in qualsiasi momento la facoltà di apportare variazioni al percorso.


Galleria fotografica e Video Manifestazione 2019

03A9544
« di 162 »

L’Arginale sulla stampa

Articolo apparso sul Gazzettino di giovedì 29 agosto 2019

Il Polesine e la bonifica

Il Polesine è un territorio che dal punto di vista della geografia antropica si identifica con la provincia di Rovigo e dal punto di vista della geografia fisica risulta delimitato dal basso corso dei fiumi Adige e Po fino al Mare Adriatico, mentre a occidente confina con le valli Grandi Veronesi.
Si presenta come una lingua di terra stretta e lunga, che si sviluppa longitudinalmente da ovest a est racchiusa tra gli imponenti Po e Adige e risulta solcata da una miriade di corsi d’acqua e paleoalvei di antichi fiumi che con le loro sinuose anse, intersezioni ed argini, disegnano il territorio stesso. La maggior parte delle strade “storiche”, trovandosi spesso sugli argini di tali corsi d’acqua e paleoalvei, ne seguono e sottolineano il percorso sinuoso e sono rialzate rispetto al piano della campagna sottostante.
Il Polesine comprende 50 Comuni con capoluogo Rovigo, ha una superficie di circa 1.789 km², oltre 247.000 abitanti con una densità di 138,.3 ab. per km (Wikipedia 2008).
Il Polesine è stato soggetto, nel tempo, a numerose alluvioni:
17 ottobre 589: la “rotta della Cucca” che sconvolse i corsi d’acqua del!’ Adige e del Mincio;
950: la “rotta del Pinzone” che sconvolse i corsi del!’ Adige e del Tartaro;
1152: la “rotta di Ficarolo” che sconvolse il corso del fiume Po;
autunno 1438: la Rotta della Malopera, una rotto del!’ Adige tra Castagnaro e Badia Polesine dovute a cause belliche;
17 settembre 1882: una rotta dell’Adige che inondò il territorio fino al Canalbianco; 63 mila persone abbandonarono la terra ed emigrarono in Sud America;
14 novembre 1951: la catastrofica alluvione che devastò il Polesine provocando circa 100 morti e più di 180 mila senza tetto;
4 novembre 1966: una sfortunata combinazione tra una piena del Po e il vento di scirocco impedì al fiume di scaricare in mare provocando la rottura degli argini nella Sacca di Scardovari allagando tutta l’isola della Donzella dove sorge Cà Tiepolo, sede municipale del Comune di Porto Tolle.
La fragilità del territorio e l’elenco delle principali alluvioni sopra riportate porta a chiedersi: perché il Polesine è terra di bonifica? Siamo al sicuro nel nostro territorio? Perché la nostra Provincia si divide in alto e basso Polesine? E’ a partire da queste semplici domande che il Dott. Carlo Piombo, ex Direttore Generale del Consorzio di Bonifica Polesine Adige Canalbianco, ha ricostruito la storia della nostra terra per gli studenti dell’ I.P.S.A.A. ” V. & T. Bellini” di Trecenta nel corso di un incontro organizzato dal Consolato Provinciale dei Maestri del Lavoro d’Italia, nell’ambito dei progetto “Scuola lavoro Sicurezza”.
“Conoscere, ma soprattutto camminarlo, significa vivere il territorio”, ha esordito Carlo Piombo. “Il Polesine viene comunemente denominato alto Polesine perché si trova a più di dieci metri sul livello del mare mentre il Basso invece è a quasi cinque metri sotto; tutto il territorio è caratterizzato da una situazione idraulica particolarissima, da un delicato equilibrio terra-acqua che è stato governato da opere di bonifica e continua ad essere mantenuto dalle strutture a difesa dai fiumi e dal mare. La storia della bonifica si intreccia con quella delle genti del Delta, poiché il territorio ha da sempre presentato problemi idraulici obbligando l’uomo a misurarsi quotidianamente con gli agenti atmosferici, cercando di stabilirsi nei luoghi sicuri. La conquista delle terre dal dominio delle acque è stata costante, instancabile, senza tregua, perché pochi erano i mezzi a disposizione delle comunità per tenere a regime il corso dei fiumi. Per secoli, fino all’avvento della macchina industriale protagoniste dell’azione della bonifica, furono le braccia dell’uomo.
L’acqua ha rappresentato una minaccia fino all’ alluvione del 1951, dopodiché, grazie alle nuove tecniche di contenimento, è stata domata ed è diventata una risorsa.